Roccabianca sito sulla riva destra del Po è un comune
ricco di acqua racchiuso nei suoi confini dai torrente Stirone e dal fiume
Taro;
inoltre è solcato dai torrenti Rigosa e Rigosa nuova. Posto a circa 29 KM da
Parma, 32 m sul livello del mare conta circa 3178 abitanti.
Comune così ricco di acqua da favorire l’agricoltura attività economica
primaria. Accanto alla quale si sviluppa l’allevamento bovino allo scopo della
produzione del latte per l’industria lattiero-casearia del "Parmigiano
Reggiano" e allevamento dei suini.
Sul territorio si sono sviluppate anche altre attività economiche come i
laboratori di carpenteria metalliche e meccaniche, diverse attività di
artigianato, un’importante distilleria ed alcune industrie della lavorazione
della plastica, numerose anche le imprese edili che nel paese hanno un’eredità
storica nelle cooperative fondate da Giovanni Faraboli nativo della frazione
Fontanelle.
LA STORIA
Il primo nucleo abitativo di cui si trova traccia a cui
far risalire l’attuale Roccabianca è da datare attorno al XII secolo col nome
di Rezinoldo o Arzenoldo di proprietà del Barbarossa che lo cedette ad Oberto
Pallavicino. Nei secoli successivi la storia del paese è legate alle aspre
contese del territorio fra i casati dei Pallavicino e dei Rossi. Così aspre che
nell’anno 1417 venne bruciato. Nell 1449 Francesco Sforza decreta la
sovranità dei Rossi sulla zona ed è in questo momento che compare Roccabianca.
Diverse sono le interpretazioni sulle origini del paese: alcuni sostengono che
il nome derivi da Bianca Pellegrini amante di Pier Maria Rossi alla quale la
rocca fu donata, atri sostengono che il nome derivi esclusivamente dalla rocca
costruita a difesa del possedimento che era originariamente intonacata e
imbiancata. La nascita del nuovo paese comunque è legata indissolubilmente alla
costruzione della rocca.
Il Castello fu edificato in due periodi tra il 1446 e il 1463, ciò ne determina
una pianta asimmetrica. Attorno alla rocca si sviluppa l’antico borgo: davanti
ad essa infatti si dipartono alcune strade perpendicolari alle tre cinte di mura
(ne resta visibile soltanto la prima con gli antichi merli) e si apre un’ampia
piazza.
![]() Vista del campanile e del torrione della rocca |
![]() Scorcio della Rocca |
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L’attuale forma a ferro di cavallo allungato della pianta del paese e i
portici sono da far risalire al ‘700.
La rocca è stata recentemente restaurata ed è parzialmente visitabile, vi sono
ancora visibili alcuni dipinti dell’800, le riproduzione degli affreschi della
"Storia di Griselda" (gli originali furono asportati alla fine dell’800
ed ora si trovano nel Castello Sforzesco di Milano); restano dei bei soffitti a
travetti dipinti con festoni putti e allegorie araldiche ed alcuni soffitti a
cassettoni databili al ‘400.
Davanti alla rocca leggermente spostata a desta si trova la chiesa parrocchiale
dedicata ai Santi Bartolomeo e Michele risalente al XVI, restaurata nel XVII fu
profondamente trasformata. Di notevole pregio gli stucchi della navata e delle
cappelle laterali e l’altare rococò in legno laccato e dorato.
Troviamo nel centro di Roccabianca un piccolo teatro (oggi di proprietà
privata) contenente alcune statue raffiguranti le opere di Verdi del monumento
innalzato a Parma dallo scultore Ximenes ad inizio secolo bombardato nel ’44.
LE FRAZIONI
Nota caratteristica del comune è che nel capoluogo e in tutte le frazioni ci sono stupendi viali di tigli che alla primavera emanano un profumo inconfondibile. Difficile sarà per il visitatore dimenticarlo.
STAGNO
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Minuscolo paesino che si sviluppa lungo l’argine del Po, in antichità pare
che la località fosse molto più vasta e importante del capoluogo, ma le
alluvioni hanno portato il paese al degrado attuale. Di pregio è la chiesetta
dedicata ai Santi Cipriano e Giustina edificata nel 1863 su progetto di Riccardo
Magnani; contiene opere del 600 e del 700: una pala d’altare raffigurante i
santi di Ferdinando Galli, un confessionale in noce, un’interessante fonte
battesimale, un reliquiario e ed un calice. Nativo di Stagno è Remo Gaibazzi pittore e caricaturista. |
RIGOSA
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Località del comune che trae il proprio nome dal torrente omonimo, da menzionare la sua chiesetta abbandonata della quale si ricorda la facciata decorata con stucchi della prima metà del ‘700
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FOSSA
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Altro piccolo paese del comune. Da vedere la sua chiesa della fine del ‘600
dedicata a Santa Maria Assunta.
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RAGAZZOLA
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A ridosso dell’argine maestro del Po si sviluppa l’abitato di Ragazzola
(quasi 400 abitanti all'ultimo censimento), il
nome pare derivi dal fatto che in un’antichissima alluvione si salvasse una
ragazza sola. Le origini del paese sono da far risalire all’epoca romana sulla
via che congiungeva Parma a Cremona: probabilmente era un punto di tappa per
militari e viaggiatori. La chiesa del paese dedicata a San Pietro fu edificata
nel 1432 e ricostruita nel 1680 in stile barocco.Anche se apparentemente può sembrare un paese immobile sospeso nella nebbia
autunnale, c'è molta voglia di fare e spirito di aggregazione: tre sono le
associazioni che, oltre naturalmente la parrocchia col suo complesso dedicato ai
ragazzi, animano la vita del paese. Il gruppo sportivo "F.
Coppi" che si occupa di educare i giovani allo sport in particolare al
ciclismo; il Comitato Fiera che dal 1987 si fa promotore delle manifestazioni in
occasione della sagra presso la tenuta "Le Giare"; gli "Alphacentauri"
che si occupano di tutto ciò che è cultura (pittura, scultura, video, fotografia,
musica ecc.) esponendo in cornici tipicamente della bassa: fienili, legnaie o
case coloniche; ed infine come non citare il "Rapid Ragazzola" la
locale squadra di calcio che unisce un gruppo di amici.
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FONTANELLE
Nati nella piccola ma prosperosa frazione Giovanni
Faraboli, Giovannino Guareschi,
Pietro Bianchi e Luigi Marchesi.