REMO GAIBAZZI (STAGNO di ROCCABIANCA1915- PARMA1994)
PITTORE E GRAFICO
Remo Gaibazzi fu un artista troppo poco considerato in vita
ora rivalutato e ricordato con mostre ed esposizioni nella nostra città di
Parma. Città che lui amò e sempre rappresentò nelle sue opere in tutti vari
periodi e fasi artistiche che attraversò. La sua città è una città diversa:
è quella degli emarginati, delle case escluse, la città dagli intonaci
cadenti, dove si compie la vita dei poveri, dei panni appesi, la città dei
personaggi fermi ad aspettare un evento che non accadrà, immobili in spazi
vuoti, ma che hanno insito un tarlo del pensiero.
Il primo periodo artistico della produzione pittorica del Gaibazzi è da datare
attorno al 1934 data di pubblicazione sulla carta stampata delle sue vignette e
caricature, Remo Gaibazzi lavora per "Paese Sera". La sua arte si evolve e dalle prime manifestazioni giovanili si nota
la maturazione artistica la sua satira si fa più arguta e le vignette si fanno
ricche di particolari e personaggi.
Verso la seconda metà degli anni ’50, lasciata la carta stampata, si avvicina
alla corrente neorealista, ma dimostrerà una sua propria originalità che lo
distingue, sono di questa sua fase artistica le chine acquerellate in bianco e
nero. Nell’anno 1955 la sua prima personale.
Gli anni ’60 sono da considerare per Gaibazzi anni di transizione: dai cupi
deserti urbani privi di figure umane ad arrivare a tele emulsionate del 1966, da
qui la corrente della neoavanguardia lo annovera tra le sue fila. Farà propria
la tecnica dei multipli: l’opera veniva riprodotta in più e diversi formati
con il voluto scopo di abbassare i costi dell’opera stessa in aperto contrasto
con altre correnti artistiche dell’epoca.
In questa direzione con gli anni ’70 Remo Gaibazzi approda alle grandi
immagini pop dei monumenti storici re-inventando il paesaggio urbano: le
immagini ora sono prive di qualunque riferimento rappresentativo.
Questa tendenza si afferma con la sua mostra del 1974 che in una certa misura
rappresenta il termine della sua opera figurativa e in altra misura anticipa la
posteriore produzione.
Nel 1990 Remo Gaibazzi riceverà la medaglia d’oro della città di Parma
"Premio S. Ilario" per l’attaccamento dell’artista alla città
stessa.
Remo muore nel 1994 dopo una lunga malattia.