Visitare Istanbul

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Visitare oggi Istanbul può essere affascinante, ci si deve armare di pazienza e andare in giro per la città senza una meta precisa e soffermarsi ogni qual volta si intravedono case e cortili antichi. Da non perdere: le grandi moschee, il Topkapi, i palazzi ottomani sicuramente, il museo: sono il clou del visita di Istanbul, ma l'esotico e l'affascinante lo si ritrova nei vecchi quartieri e lo si deve scoprire passo dopo passo. Bizantina, ottomana, turca: il volto di Istanbul cambia a seconda della prospettiva da cui la si osserva.

            

Il più antico crocevia del mondo
Bisanzio, Costantinopoli, tanti nomi per una sola città: Istanbul.

Molto tempo fa questa città era la rivale di Roma. Le due città erano direttamente collegate, l'astro dell'una calò mentre quello dell'altra saliva. Il più antico crocevia del mondo, Bisanzio, teneva la chiave delle vie di transito fra est ed ovest. Molte popolazioni s'incontrarono, spesso si mescolarono, ma non si fusero mai insieme. I casi di mescolanza generarono i così detti Levantini, un gruppo cosmopolita, esteriormente europeizzato, padrone del commercio, tuttavia considerato inferiore dai gruppi etnicamente puri. L'Istanbul odierna, oramai priva di potere, dopo una breve eclisse nell'intervallo fra le due guerre, sta trovando un nuovo ruolo. La parte europea è gremita dalle nuove industrie che si spingono fino sotto le cadenti mura, che in alcuni punti sono state abbattute per consentire il traffico fra la città e l'aeroporto lungo le grandi arterie ampie ma anonime. Le industrie si raggruppano anche sulla costa asiatica contribuendo alla prosperità e all'inquinamento, ma non certo all'estetica della città. Il progresso ha distrutto la campagna idilliaca, dove, solo sessant'anni fa, i pastori pascolavano le loro greggi all'ombra delle antiche mura; tuttavia le numerose chiese, moschee, palazzi, fortificazioni concorrono tutt’oggi a formare un complesso unico ed indimenticabile. La geografia della più importante metropoli della Turchia (12,5 milioni di abitanti) non ha eguali. Nessun'altra città del mondo può infatti vantarsi di occupare due continenti. Il primo nucleo di Istanbul nacque sul versante europeo del Bosforo con l'insediamento greco di Byzantion che si estendeva tra il Mar di Marmara e il Corno d'Oro. Nel 328 d.C. l'imperatore Costantino il Grande ne fece la nuova Roma, e per più di mille anni la città fu capitale del Regno di Bisanzio con il nome di Costantinopoli. Gli ottomani la conquistarono nel 1453 e la posero al centro del loro regno. Con la creazione della Repubblica Turca, nel 1923 Istanbul dovette cedere il titolo di capitale ad Ankara, ma è rimasta fino a oggi il fulcro della vita culturale del Paese.

 

Cosa c'è da vedere

Esistono dei tour per la visita della città e sono pubblicizzati in tutti gli hotel. E' preferibile visitare la città in due o tre volte piuttosto che in una sola e snervate giornata. Si può visitarla anche da soli. Muniti di una buona guida. Nella città vecchia si trovano praticamente tutti i luoghi di interesse storico. Si può iniziare dal lato che a occidente è delimitato dal viale Ataturk, (una delle ampie strade di scorrimento che tagliano la città da nord a sud, dal Corno d'Oro al Mar di Marmara), e a est dal Bosforo. In questa zona ci sono: Santa Sofia (A), la moschea di Ahmet o Moschea blu (D), il Palazzo Topkapi (B), il Museo Archeologico( che contiene, oltre ad altri tesori dell'antichità, il famoso sarcofago di Alessandro Magno), l'ippodromo (C), le antiche Cisterne (E), il bazar coperto (F). Verso il viale Ataturk si trova la moschea Suleymaniye (G), la più grande della città, il museo di Arte Islamica e Turca (H). Verso il Corno d'Oro ci sono le moschee Yeni (1597 – 1663) e Rustem Pasa (1561). La moschea di Eyup merita una visita. Oltre il viale Ataturk vi sono le moschee Selim, Faith (1463 – 1470) e Mihrimah (1555), oltre il museo Kariye vicino alle rovine del palazzo bizantino di Tekfur Saray. Nella città nuova c'è il palazzo di Dolmabahce, il palazzo Yildiz, un grande parco e la torre di Galata (costruzione genovese del 1348); sulla riva asiatica la moschea Iskele a Uskudar, il palazzo Beylerbey, il cimitero Karacaamet, le due colline Camlica, dove dai caffè situati sulla sommità, nella stagione che va da aprile a settembre, si possono osservare il passaggio degli stormi di migratori tra i quali cicogne, aquile e predatori. Sicuramente da vedere la città all'alba e al tramonto. Prendete il traghetto al ponte di Galata o accanto al palazzo di Dolmabahce al molo Katabas, si potrà ammirare la silhouette di Istanbul che si staglia contro il cielo. Al mattino le cupole delle moschee ed i minareti della vecchia città brillano attraverso il velo della foschia come in una città da sogno; la sera l'acqua diventa quasi bianca sotto la città scura, quasi nera nel tramonto e si illumina pian piano, le moschee ed i palazzi sono sapientemente illuminati.

     

Le isole dei principi

Il Bosforo

Il Corno d'Oro

La vita di strada a Istanbul

Il modo migliore per visitare la città è di girarla a piedi. Dovunque guardiate vi sarà sempre qualcosa che attirerà l'occhio e vi farà rallentare il passo. Seguire un itinerario prestabilito è quasi impossibile: vi capiterà di fermarvi per strada per ammirare un palazzo, una moschea, un rudere e di scordare il resto. Innumerevoli oggetti attireranno la vostra attenzione: i venditori di simit, le ciambelline ricoperte di sesamo, si aggirano tra la folla seguiti dai venditori di dolciumi. Le bancarelle improvvisate espongono la loro mercanzia dall'aria appetitosa: pistacchi, semi di zucca abbrustoliti, ceci, mandorle e nocciole. Vi capiterà di incontrare il venditore di serbet, che porta un otre di cuoio lavorato con decorazioni cromate dal quale verserà una polpa di frutta ghiacciata. Dal nome di questa bevanda è derivato il nostro sorbetto. I bambini sono dappertutto e li troverete ovunque, assillanti nel chiedervi qualcosa o nel tentativo di farvi acquistare le mercanzie di qualche parente. Istanbul vi apparirà diversa dalle altre città, viva e affascinante e vi accorgerete che per le strade vi sono tante cose da vedere quante ce ne sono nei musei.