Senza dubbio Mezzani è il comune più policentico della Bassa ( un comune sparso (ab. 2900) disseminato nell'area occupata un tempo dalle valli di Mezzani, prosciugate nel 1930) e situato all'estremità della provincia vicinissima alle terre reggiane. Il suo territorio si trova alla confluenza del torrente Parma e il fiume Po. Con il nome di Mezzani erano chiamate fin dal medioevo le isole che si formavano sul Po con l'alternarsi dei momenti di piena a quelli di magra. Nelle terre più stabili, inizialmente bonificate dai monaci benedettini, col tempo sorsero le prime case di contadini che si riunirono in piccoli nuclei abitativi. Inizialmente Mezzano Rodani, Copermio e Casale erano sotto la giurisdizione di Colorno e Mezzano Inferiore e Superiore erano sotto la podestà del vescovo di Parma. Gli attuali nuclei abitati sorsero nel XIX secolo. Con una breve deviazione verso nord (km 2 circa) si raggiunge Mezzano Rondani (m 26), con la chiesa dell’annunziata risalente al 1745. A Mezzano Superiore (m 27) sorge la chiesa di San Michele, originaria dei secolo XII e rifatta alla fine del XV, con campanile sopraelevato nel '500. Presso il confine con la provincia di Reggio nell'Emilia è posto Mezzano Inferiore (m 26), dove si segnala la chiesa della Natività della Madonna, eretta nel '500 e ricostruita nel 1734-54. Casale oggi è sede del municipio. Tradizionalmente i corsi d'acqua erano usati come vie di trasporto di merci e persone ed anche qui a Mezzani sono documentati due piccoli porti lungo il tratto della Parma Morta. Nel secolo scorso, messi a regime i corsi dei fiumi, il territorio continuò ad essere caratterizzato dalle acque per la presenza delle vaste risaie.
 Nei pressi di Mezzani è stata istituita nel 1990 la "Riserva Naturale Orientata della Parma Morta", che si allunga per circa 5 km lungo l'antico ramo del Parma, un tempo confluente nell'Enza: un itinerario ad anello, percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo, permette di osservare la ricca flora fluviale e le molte specie di animali che vi hanno trovato rifugio.
A Mezzano Inferiore, la seconda domenica di Settembre. per la tradizionale festa, si svolge il Palio dei quattro cantoni, tra le quattro frazioni del paese

PARMA MORTA - Riserva Naturale

Nei pressi di Mezzani è stata istituita la Riserva Naturale orientata "Parma morta" che si stende, per circa 5 km lungo l'antico ramo del torrente Parma confluente nell'Enza (oggi il corso d'acqua si getta direttamente in Po). Qui anticamente si stendevano le Valli di Mezzani, costellate di isole sabbiose, periodicamente sommerse dalle acque del Po, della Parma e dell'Enza e prosciugate nel 1930. Solo il lungo "stagno" formato da un meandro abbandonato della Parma ha conservato le sue caratteristiche naturali.
Un itinerario circolare percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo, permette di osservare la ricca flora fluviale e le numerose specie animali - tra cui anfibi, rettili e uccelli acquatici - che nella zona umida hanno trovato rifugio.
Per spiegare l'origine di questo tratto ormai abbandonato dal torrente Parma è necessario spiegare che quando un corso d’acqua percorre stabilmente un determinato tracciato, per effetto dell’abbondante sedimentazione (materiali sabbiosi trasportati dalle acque) il suo alveo tende a divenire pensile rispetto alle pianure circostanti. Questo fenomeno ha favorito in passato la divagazione dei fiumi nella bassa pianura, causandone periodicamente il “deragliamento” da un alveo ormai troppo alto, per seguire nuovi tragitti dettati dallo scolo spontaneo delle acque. Senza l’intervento dell ‘uomo, che a partire dal medioevo ha gradualmente favorito la definizione di linee fluviali stabili, i corsi d’acqua avrebbero continuato a mutare il loro tracciato; sono esemplari a questo proposito proprio le vicende del tratto terminale del Parma, che negli ultimi quattrocento anni ha cambiato tre volte la posizione della sua foce. 
La riserva naturale della Parma Morta rappresenta un sito naturalistico non solo a livello regionale ma anche a quello nazionale, sono infatti presenti molte specie autoctone ormai rare che rischiano di estinguersi; l'amministrazione comunale di Mezzani è impegnata in prima linea nella tutela di questo territorio, è allo studio un progetto finalizzato al restauro delle condizioni ecologiche presenti circa 30 - 70 anni fa, cioè prima degli interventi scellerati dell'uomo che si sono concretizzati in continui riporti di terreno lungo le due sponde per aumentare le aree coltivabili contribuendo alla perdita delle caratteristiche di questo ambiente. 

Lo sapevate che uno dei primi piloti di caccia italiani era un cittadino di Mezzani? Guglielmo Bussolati (clicca)