LA CAPPADOCIA - KAPADOKYA
I “camini delle fate"
Un labirinto di torri, crepacci, canyon, pinnacoli e castelli rupestri: è un
paesaggio fiabesco quello che si presenta agli occhi di chi raggiunge la
Cappadocia, quella magica regione con al centro le città di Nevsehir, Avanos e
Urgup.
Non sono forse degni di un libro di favole gli enormi funghi di pietra che,
guarda caso, qui tutti chiamano "camini delle fate"? Non si tratta
però di un incantesimo: il corrugamento della superficie terrestre nel bel
mezzo di un altopiano a 1.000 metri d'altitudine, nell'Anatolia centrale, è il
risultato della paziente opera (durata qualche milione di anni) di Madre Natura,
complici due vulcani assopiti da tempo. Dapprima rifugio di anacoreti ed eremiti
cristiani, poi di intere popolazioni che scavarono le loro abitazioni nel tufo,
la zona si è trasformata in epoca bizantina in uno straordinario universo
rupestre. La più popolata era la valle di Goreme, dove sono state censite 365
chiese, alcune delle quali splendidamente affrescate. C'erano anche una decina
di misteriose città sotterranee: Derinkuyu è la più grande, nove piani
sovrapposti sotto il livello del suolo, in cui ci si rifugiava in caso
diincursioni nemiche.
Le Chiese e le Città
Il panorama incantevole dei "Camini delle fate" non è la sola
attrazione della Cappadocia. All'interno delle formazioni laviche coniche delle
valli di Goreme, di Zelve, di Soganli, si celano chiese rupestri e cappelle
decorate con suggestivi affreschi di epoca bizantina. Si dice che le chiese
siano circa tremila. Tra quelle più famose, la chiesa del Serpente, quella di
Santa Barbara, le chiese di Carikli, Elmali e Yianli, la chiesa della Fibbia e
quella di Tokali, la chiesa di Cavusin e quella di San Teodoro. Ma c’è di
più, Qui, per secoli e secoli, le popolazioni locali crearono i loro rifugi
sotto il livello del suolo. Per sfuggire alle persecuzioni e ai saccheggi gli
abitanti scavarono sottoterra intere città, dotate di pozzi di aerazione e
articolate in zone dormitorio, refettori, depositi di grano, magazzini, stalle,
cucine comuni e luoghi di incontro. Per chi non soffre di claustrofobia,
Kaymakli,Mazi, Derinkuyu e Ozkonak sono un buon motivo per una visita.
Nevsehir, capoluogo di provincia, è considerata la porta della Regione della
Cappadocia. Le violente eruzioni dei vulcani Monte Erciyes (m 3.916) e Monte
Hasan (m 3.268), avvenute tre milioni di anni fa, avevano ricoperto l'altopiano
intorno a Nevsehir con tufo, una polvere composta da lava, cenere e fango. I
venti e le Piogge, erodendo queste rocce friabili, hanno creato dei paesaggi
surrealistici spettacolari di rocce a forma di cono, di pinnacoli, di burroni
scoscesi, dipinti con dei toni che variano dal rosso all'oro e dal verde al
grigio.
Il Parco Nazionale di Göreme, conosciuta al tempo dei romani sotto il nome di
Cappadocia, è uno di quei rari luoghi al mondo nei quali l'opera dell'uomo si
mescola sapientemente al paesaggio circostante. Delle abitazioni vennero scavate
in questa roccia a partire dal 4000 a.C. Ai tempi di Bisanzio, cappelle e
monasteri vennero scavati nella roccia; i loro affrecchi con toni ocra,
riflettono i colori del paesaggio circostante. Ancora oggi si vedono emergere
armoniocamente nel paesaggio abitazioni scavate nei coni di roccia e villaggi di
tufo vulcanico.
Il Museo all'aria aperta di Göreme, un complesso monastico di chiese e cappelle
rupestri tappezzate di affreschi, è uno dei siti più famosi della Turchia. La
maggior parte delle cappelle sono datate dal X al XIII secolo, periodo bizantino
e selgiuchide, e sono costruite su un piano a forma di croce, la cui cupola
centrale è corretta da quattro colonne. Nelle navate laterali di molte chiese
ci sono delle tombe rupestri. Tra le chiese più famose di Goreme, citiamo la
Chiesa di Elmali, la più recente e la più piccola del gruppo, la Chiesa
Yilanli (Chiesa coi serpenti) con affascinanti affreschi dei dannati tra le
spire di serpenti, la Chiesa di Santa Barbara e la Chiesa di Carikli. A breve
distanza da questo gruppo centrale abbiamo la Chiesa di Tokali, o Chiesa della
Fibbia, con bellissimi affreschi di scene tratte dal Nuovo Testamento. La città
stessa di Göreme (Avcilar) è situata in una valle piena di coni e camini di
fate. Si Possono vedere caffè, pensioni e ristoranti scavati nella roccia. Per
chi desidera fare acquisti vi è una vasta scelta di kilim e tappeti. uchisar.
Proseguendo sulla strada appena fuori Goreme, si entra in una delle valli più
belle della zona. Formazioni rocciose di un mondo fantastico appaiono innanzi a
voi, attirando il vostro sguardo su questa meraviglia del creato. Salendo lungo
la gradinata fino in cima alla Fortezza di Uçhisar, potrete godere di una
magnifica vista panoramica di tutta la regione sottostante. Tappeti, kilim e
souvenirs si possono acquistare dai negozi lungo le stradine strettedi Uchisar.
A Çavusin, sulla strada a nord di Goreme, si trovano una chiesa con una
triplice abside ed il Monastero di San Giovanni Battista. Nella città stessa vi
sono cappelle e chiese; qualcuna delle abitazioni rupestri è pure abitata.
Camini di Fate fiancheggiano la strada da Cavusin a Zelve. Sfortunatamente, è
pericoloso visitare le chiese di questa valle, perchè l'erosione ha causato dei
danni non visibili e determinati.
La simpatica città di Avanos, sulle rive del Fiume Rosso (Kizilirmak), presenta
un'architettura autoctona, ed è conosciuta per il suo artigianato. Ogni anno,
nel mese di agosto, la città celebra il Festival dell’Arte e del Turismo,
creando un'atmosfera amichevole. La ceramica è il prodotto artigianale più
popolare; potete provare anche voi a fare un vaso in uno dei tanti ateliers.
Vengono pure tessuti bei tappeti, facendo rivivere quest'arte.
Dopo Avanos, in direzione sud si giunge ad un interessante caravanserraglio
selgiuchide, il caravanserraglio Sarihan.
Sulla ctrada Nevsehir-Urgup, non perdete l'occasione di vedere Ortahisar, con la
sua fortezza rupestre. Le chiese della valle di Balkan sono tra le più antiche
della regione di Goreme. Nella vicina Valle di Hallac, l'omonimo monastero offre
alla vista delle bellissime decorazioni murali del X e XI secolo. A nord di
Ortahisar, la Valle di Kizilçukur è di una bellezza strabiliante, soprattutto
al tramonto. In questa valle troviamo la chiesa Uzumlu del IX secolo.
Le città sotterranee di Kaymakli, Derinkuyu, Mazi, Özkonak e Tatlarin furono
tutte utilizzate dai cristiani nel VII sec. per sfuggire dalle persecuzioni.
Rifugiandosi in queste città ben nascoste, i cristiani evitarono il confltto
iconoclastico con Bisanzio e le invasioni. Queste città avevano depositi per il
grano, stalle, camere da letto, cucine e condutture d'aria. Oggi esse sono ben
illuminate e costituiscono la parte eccenzionale e più affascinante di una gita
in Cappadocia.
Urgup, vivace centro turistico alle falde di antiche abitazioni rupestri, può
essere considerato una base eccellente per coloro che desiderano visitare la
Cappadocia. Nella città stessa è possibile osservare come la gente viveva in
queste abitazioni rupestre. Perl'acquisto di tappeti e kilims, vi è una grande
possibilità di scelte presso i venditori in città. Il carattere degli abitanti
è colorato come i loro tappeti; offrono ai loro clienti tè, caffè oppure un
bicchiere di vino, intavolando piacevoli conversazioni. Se la gita turistica e
lo shopping vi avranno stancati, la discoteca vi accoglierà per un altro tipo
di divertimento. Urgup, situata al centro di una zona di produzione del vino,
ogni anno, durante il mese di ottobre, celebra il Festival Internazionale del
Vino.
Lasciata la città, dirigendovi verso il sud, raggiungerete la simpatica e
isolata Valle di Pancarlik, dove vi fermerete per visitare una chiesa del XII
secolo con i suoi splendidi affreschi, come pure la Chiesa di Kepez del X
secolo. Continuando verso il tipico villaggio di Mustafapasa (Sinasos), le
tradizionali case di pietra con le fasciate scolpite vi trasporteranno in
un'altra epoca. Proseguendo il vostro itinerario verso sud, attraversate il
villaggio di Cemil. Qui, un sentiero che si trova sulla parte occidentale della
strada, vi condurrà alla Valle Keslik dove troverete il complesso di un
monastero, come pure le Chiese di Karakilise e di Meyvali, entrambe decorate con
affreschi. Di ritorno sulla strada maestra, arriverete al villaggio di Taskinpasa,
ove laMoschea Caramanide (Karamanid) ed il complesso del mausoleo con le
vestigia del portale della medrese (XIV sec.), costituiscono un diversivo. Nel
successivo villaggio di sahinefendi, la Chiesa di Kirksehitler del XII sec. con
bellissimi affreschi, si trova alla fine del sentiero, a 500 metri ad est del
villaggio.
Soganli, a km 50 a sud di Urgup, è una valle pittoresca con innumerevoli
cappelle, chiese, sale, case e tombe. Gli affreschi dall'VIII al XIII secolo
tracciano lo sviluppo della pittura bizantina.
A km 4 a nord di Urgup si trova la meravigliosa Valle di Devrent, dove il tempo
ha eroso la roccia formando dei picchi, dei coni e degli obelischi
soprannominati “Camini di Fata” (Peri Bacalari). A 2 km verso ovest, nella
Valle di Çatalkaya, questi camini assumono una strana forma di fungo e sono
state scelte come simbolo della città.
Ad ovest di Avanos, troviamo Gülsehir con le sue iscrizioni ittite e
Gökçetepe con un imponente basso-rilievo di Giove. kayseri Ad ovest della
Cappadocia e al di là delle montagne, troviamo Kayseri, la Cesarea dei tempi di
Roma. La città si erge alle falde del Monte Erciyes (m 3916), un vulcano
spento. Durante l'inverno questa montagna offre eccellenti piste per gli
sciatori e buoni alberghi. Situati accanto alla fortezza bizantina, la Moschea
Huant Hatun, la Medrese, il Mausoleo dì Mahperi Hatun rappresentano il primo
complesso selgiuchide dell' Anatolia. La Medrese è oggi un Museo Etnografico. A
sud di questo complesso, vediamo il Doner Kumbet del 1276 con le sue belle
decorazioni, costruzione diclassica semplicità.
Importante citta selgiuchide, Kayseri era un centro di studi; di conseguenza,
qui troviamo, tra i monumenti storici, un gran numero di "Medrese".
Quelle che interessano particolarmente per la loro forma architettonica
selgiuchide sono la Cifte Minareli (Giyasiye e Sifahiye) Medrese, la prima
scuola selgiuchide di anatomia costituita nel 1205, che oggi ospita il Museo
della Storia della Medicina Gevher Nesibe. Non molto lontano si trova la
graziosa Sahabiye Medrese. Vicino al bedesten della cittàa vi è la Moschea Ulu
del XII secolo. La Moschea di Haci Kilic, a nord della Cifte Medrese, risale al
1249. Il Museo Ataturk si trova nella residenza di Resit Aga. Questa residenza
di stile ottomano contiene gli oggetti personali di Ataturk. Di fronte è
situata la residenza di Gupgupoglu, dove è stato allestito il Museo
Etnografico.
A sud di Kayseri, nella città di Develi, ci sono tre importanti costruzioni
selgiuchidi: la Moschea Ulu, la tomba di Seyid-i-Serif, e la tomba di Develi.
Vicino al lago Sultansazligi, un habitat di varie specie di uccelli interessa
gli ornitologi e gli amanti della natura.
A nord di Kayseri, vi è Kultepe conosciuta anticamente col nome di Kanesh o
Karum. Questa fu una delle prime citta commerciali ittite e nel II millennio a.C.,
una delle prime città del mondo in cui prese avvio il commercio libero. Oggi
purtroppo ne sono rimaste solo le fondamenta. Gli oggetti qui trovati si possono
ammirare nel Museo Archeologico di Kayseri e nel Museo Civiltà Anatoliche di
Ankara.
Sulla stessa strada vi è Sultanhani, un caravanserraglio costruito dal sultano
selgiuchida Alaeddin Keykubat all'inizio del XIII secolo. Questa e una delle
soste favorite dei turisti.
La cascata di Karpuzbasi; si trova a km 76 a sud di Kayseri. In questo luogo di
bellezze naturali le acque scaturiscono da sette fonti diverse e da un'altezza
che varia tra 30 e 70 metri.
Kayseri è uno dei centri di tessitura di tappeti e kilim più importanti
dell'Anatolia. Ad est di Kayseri Bunyan è il più importante centro di
tessitura di tappeti e a sud di Kayseri Yahyali è il più importante centro di
tessitura dei kilim. Tappeti finemente tessuti ed annodati con bei motivi
floreali perpetuano la secolare tradizione.
Nigde, la Nahita dei tempi ittiti, si stende su una valle fiancheggiata da
picchi vulcanici e domina l'antica via che andava dall'Anatolia al Mediterraneo.
Il castello di Nigde, come anche l'elegante Moschea di Alaeddin, dello stecco
periodo, sono omaggio dei selgiuchidi. Datati XIV secolo, periodo di dominazione
mongolica, sono la moschea di Sungur Bey e il mausoleo di Hudavend Hatun, un
eccellente esempio di tomba anatolica a forma di torre. L'Ak Medrese del XV
secolo, ospita attualmente il Museo Archeologico.
A km 10 fuori dalla città abbiamo Eskigümüs, col suo monastero bizantino e la
chiesa dalle massicce colonne ed i muri affrescati. Le immagini, che risalgono
al X e XI secolo, sono le meglio preservate della regione.
A sud di Nigde, troviamo Bor, antica colonia ittita. Gli edifici storici della
città includono la Moschea di Alaeddin ed il bedesten (bazaar) ottomano. Più
lontano, nella stessa direzione, Kemerhisar è il sito della importante città
romana di Tyana. Pochi chilometri ancora e si arriva a qualche rovina ittita e
ad un acquedotto romano.
Il Parco Nazionale Aladaglar, situato in una zona montuosa a 50 Km a sud-est di
Nigde, è l'ideale per chi pratica l'alpinismo o il trekking. Il miglior punto
di partenza per le escursioni è il villaggio di Çukurbag; la vetta più alta
è Demirkazik (3756 m.).
La maggior parte degli edifici storici di Aksaray, tra i quali la Moschea Ulu,
sono del XIV secolo. Interessante il Kizil Minare per la sua decorativa
composizione di mattonelle. Nelle vicinanze, troviamo due dei più importanti
caravanserragli del penodo selgiuchide: il primo è quello di Sultanhani a km 40
dalla città, edificato dal sultano selgiuchide Alaeddin Keykubat, attualmente
in ottime condizioni, il secondo è quello di Agzikarahan, a km 10 da Aksaray.
Ad Ihlara il fiume Melendiz, erodendo le sponde, ha formato un imponente canyon
di circa 15 km. Chiese rupestri bizantine, tappezzate di affreschi, si trovano
un pò dappertutto sulle pareti del canyon. Le più famose sono le chiese di
Agacalti (Daniele), Yilanli (Apocalisse) e Sumbullu (Giacinto).
Güzelyurt è un'altra valle in cui si conservano abitazioni preistonche.
Il Monte Hasan, con la sua bella sagoma, si erge come una corona al di sopra
della città. Le città sotterranee della valle, le dimore scolpite nella
roccia, le architetture autoctone interessanti, le chiese, le cappelle e le
moschee, riassumono tutte le caratteristiche della Cappadocia, offrendo ai
visitatori un senso di continuità storica e facendo di questo centro una
destinazione turistica i cui accoglienti alloggi e ristoranti assicurano una
gradevole permanenza.
Se siete nei dintorni passate anche da Evren, presso la diga Hirfanli, con i suoi
simpatici ristoranti che offrono pescefreschissimo.
Fondata nei tempi antichi, Kirsehir divenne nel Medio Evo il centro della
Fratellanza Ahi, una setta musulmana i cui ideali morali e sociali influirono
profondamente sulla vita spirituale e politica delle città anatoliche. Tra le
belle opere architettoniche selgiuchidi di Kirsehir, vale la pena di visitare la
Moschea di Cacabey del 1272 (un tempo osservatorio actronomico), la Moschea
Alaeddin del 1230 e la Moschea di Ahi Evran, vicino alla quale si trova la tomba
di Ahi, fondatore della setta. La città ha un museo che vale la pena di
visitare per gli importanti ritrovamenti provenienti dalla città di Kalehoyuk
che vi sono conservati. Fuori dalla città, vicino a Kayseri, troviamo
l'attraente Mausoleo di Asik Pasa, del 1333, costruito durante il periodo della
dominazione mongola.
Kalehöyük, presso Kaman, provincia di Kirsehir, e un centro archeologico dove
gli scavi cono ancora in corso. Presso Kalehoyuk, centro d'insediamento degli
hatti e degli ittiti, si trova Mikasanomiya Ani Bahçesi, uno dei più grandi
parchi della Turchia. Qui si trovano 16.500 alberi di 33 specie.
La festa di Hacibektas
La strada per Nevsehir e la regione della Cappadocia passa da Hacibektas, la
città nella quale nel XIV secolo Haci Bektasi Veli si stabilì e fondò
l'Ordine di Bektas Sufi. I dervisci deguaci dei principi della detta, badati
sull'amore e l'umanità, vivevano in un monastero, conservatosi, che comprende
un mausoleo ed una moschea.Oggi questo complesso è aperto al pubblico. L'onice,
multicolore e abbondante in questa regione, veniva usato dai discepoli di questo
ordine e perciò venne chiamato "la pietra di Hacibektas". In città
si vendono molti articoli turistici di onice. Interessante sostare e visitare il
Museo Archeologico e quello Etnografico. Il 14 agosto, chi si trova a passare
per l'antica città di Hacibektas (venti minuti di macchina a nord di Gülsehir,
in Cappadocia), troverà aria di festa e grande folla di fedeli. Si tratta
dell'ultima cerimonia superstite in una lunga tradizione. Hacibektas deve il suo
nome al grande capo sufita Haci Bektas Veli, fondatore dell'ordine dei Bektashi,
che fino a un paio di secoli orsono ebbe numerosissimi seguaci. La comunità,
sostenitrice di un islamismo tollerante e aperto, ha ancor oggi la sua sede qui,
dove è sepolto il santo fondatore e dove un convento conserva ancora
testimonianze della vita quotidiana delle confraternite.