12 MAGGIO 2013
PRIMA USCITA UFFICIALE:
DESTINAZIONE CHIAVARI

Foto cliccabili

Finalmente dopo tanto tempo un week end con previsioni favorevoli così io e Laura decidiamo per un motogiro non troppo impegnativo  Chiavari.
Partiamo non prestissimo verso le 9,30 dopo aver lubrificato la catena e controllato la pressione delle gomme, la previsione e’ fare il passo Cento Croci “dove 2 anni prima prendemmo un verbalino per targa visibile solo ai volatili”con tranquillità con velocità da codice ci avviciniamo a Borgo val di Taro le intenzioni sono per una scampagnata, ma appena imboccato i primi tornanti l’istinto di farci due pieghe prende il sopravvento prendendo in una curva un rischio inutile.
Finalmente al passo piccola sosta con classica foto di rito 2 chiacchere con i motociclisti fermi e via partenza scendendo per Varese Ligure il passo di marcia nel versante ligure e’ molto più tranquillo dovuto sia per il manto stradale non in perfette condizioni di sicurezza e per il rischio di autovelox occultati con sapienza per foraggiare le casse dei comuni sempre in deficit.
Procediamo seguendo le indicazioni Chiavari,Genova e dopo aver transitato per il paese di Castigliane Chiavarese prendiamo le indicazioni che segnalano il passo del Bracco saliamo per una stradina impervia e strettissima fino a immetterci nella strada statale del Bracco a circa metà strada dal passo, controllando l’orario nel tachigrafo della moto decidiamo di scendere verso Sestri Levante e dirigerci a Chiavari per trovare un luogo dove poter pranzare.
Transitando per Chiavari decidiamo di trovare un luogo più tranquillo affidandoci a quel istinto che solo un motociclista ha sviluppato in tanti anni di passione  prendiamo l’indicazione per uscire dalla cittadina in direzione Léivi dopo alcuni chilometri di salita  giungiamo al paese posto su un crinale che si affaccia  sul mare dominando anche la cittadina di Chiavari , poco dopo proseguendo sulla strada scorgiamo un ristorantino “che paga l’occhio” difficilmente sbagliamo infatti siamo stati accolti in modo davvero gentile locale che merita non solo per la cucina prelibata caratteristica tipica del entroterra ligure ma anche per la pulizia e servizio impeccabile per cui con (viva e vibrante soddisfazione) ci sentiamo di segnalarlo a tutto il popolo motociclista.


http://www.osteriagenin.it/

Alcuni accenni sul paese Léivi  è un comune di 2.353 abitanti della provincia di Genova, in Liguria. Si colloca alle pendici dell'Appennino ligure, in una vallata minore della val Fontanabuona. Il suo territorio comprende sette frazioni per un totale di quasi 10 chilometri quadrati. Le sue prime notizie risalgono al 1143 dove viene citato in un antico documento. La posizione del centro abitato favorì l'insediamento legato allo sfruttamento dei terreni, che appartenevano anticamente ai monaci dell'abbazia di San Colombano. Il territorio comunale fu quindi feudo indipendente della famiglia Solari. Il prodotto tipico più importante di Leivi è senz'altro l'olio d'oliva: qui si trovano piantagioni soprattutto nelle colline che scendono verso il mare e il nettare d'oro che ne deriva ha ottenuto la DOP Riviera Ligure di Levante. L'economia comunale si basa anche sulla lavorazione del legno e sul turismo.
 

I gestori del locale ci danno alcune informazioni stradali per il passo del Bocco facendoci evitare la città, dalla strada indicataci si scorge un panorama davvero suggestivo abbiamo scattato alcune foto eloquenti, a malincuore scendiamo per una stradina ben curata che passa tra un bosco direzione Borgonovo Liguire e poi direzione passo del Bocco “mai fatto a salire dal versante ligure”
Giunti al passo la classica foto di rito una breve sosta e poi la mia cattiva idea di prendere la strada per Varese ligure incurante intanto del tempo minaccioso che si profilava all’orizzonte parmense scendiamo passando per un bel bosco di faggeti a velocità ridotta un po’ per goderci il panorama un po’ per la strada non in condizioni ottimali per una moto stradale,giunti al paese di Varese Ligure ci fermiamo per un gelato sedendoci vicino alla fontana prospiciente il castello.

Menzioniamo alcuni cenni geografici e storici della cittadina.
 
Varese Ligure è il comune più settentrionale della provincia della Spezia,confinante sia con la provincia di Genova che con la provincia di Parma, situato in alta alta val di Vara alla confluenza del torrente Crovana nel fiume Vara.
La nascita del borgo trae la sua origine dalla posizione strategica posta all'incrocio delle strade transappenniniche dirette verso Parma e Tortona Le vie che partono da Sestri Levante e Luni a Varese trovavano infatti facile accesso alla pianura padana, con la conseguente creazione di un mercato di scambio.
Nella zona dell'attuale Varese doveva esistere un insediamento di epoca bizzantina, i cui resti sono stati rilevati sotto il castello. Ad avvalorare tale ipotesi sono alcuni toponimi di derivazione greca come il Monte dei Greci (antico nome del Monte di Cento Croci), la località Baselica (che potrebbe indicare una selva imperiale o una strada) ed il quartiere di Grecino.
Della presenza longobarda e dei monaci di San Colombano di Bobbio rimane anche traccia nella dedicazione delle chiese di Porciorasco e Ossegna (quest'ultima compresa nel comune di Maissana) a San Michele Arcangelo, al quale erano dedicati anche l'ospedale e la cappella di Cento Croci.
Nell'alta val di Vara, pressoché disabitata, esisteva un'entità ecclesiastica importante, la Pieve de Varia che aveva sotto la propria giurisdizione numerose terre: nel 1031 comprendeva, tra le altre, Cassego, Chinela, Trenzanasca, Scioverana, Zanega.
La presenza dei conti di Lavagna nel territorio è datato all'inizio dell'XI secolo quando, nel 1161, ottennero l'investitura dall'imperatore Federico I. Alla fine del XII secolo, i rami dei conti, Fieschi e Pinelli, si stabilirono nell'attuale Cassego e di lì iniziarono a disboscare, a costruire edifici in legno, a seminare, ad avviare l'agricoltura e l'allevamento.
Quasi subito iniziò la lunga stagione dei conflitti tra le due famiglie, fin quando i Fieschi scacciarono i Pinelli da Cassego e li costrinsero a rifugiarsi nella vicina località Carbello, dove costruirono una torre detta appunto Torre dei Pinelli. Con un successivo patto le due casate si spartirono il territorio: quello a ponente della Torre spettava ai Fieschi, quello di levante ai Pinelli, mentre i terreni oltre il fiume Scagliana rimanevano di proprietà comune.
La loro superiorità numerica portò i Fieschi a conquistare la supremazia nell'alta val di Vara entro la fine del XIII secolo. Avuta dunque la meglio, essi decisero di consolidare la propria presenza sul territorio fondando un borgo che potesse diventare il fulcro della vita dell'intera zona; si stilò quindi un progetto d'insediamento, che prevedeva case murate e tutte uguali tra loro. Determinante nella scelta del sito fu la variazione di percorso della strada diretta dal parmense al mare, che non seguiva più come un tempo la mezza costa, ma il corso del fiume Vara.
Attraverso varie vicende storiche, i Fieschi tennero il feudo fino al 1386, anno in cui il doge genovese Antoniotto I Adorno lo acquistò dal conte Carlo. Presto la famiglia ne tornò in possesso, ma nel XV secolo il suo dominio venne insidiato per ben due volte e nel 1435 Nicolò Piccinino, alla guida di una spedizione ordinata da Filippo Maria Visconti contro i Fieschi, arrivò da Borgotaro, si impossessò di Varese del castello di Monte Tanano e distrusse il Castellazzo di Montevecchio.
Nel 1472 Varese passava sotto la dominazione dei Landi, feudatari dell'alta val di Taro, a seguito del matrimonio del signore di Compiano, Manfredo, con Antonia Maria Fieschi. Sarà Gian Luigi Fieschi "il Vecchio", nel 1478, a riconquistare il feudo alla famiglia, che lo reggerà fino al 1547 quando, in seguito alla fallita congiura del nipote Gian Luigi contro Andrea Doria, il potere della casata crollerà e i suoi domini saranno incamerati dalla Repubblica di Genova seguendone le sorti e divenendone un'importante punto strategico genovese nelle terre spezzine con la creazione dell'omonima podesteria.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre nel Dipartimento del Vara, con capoluogo Levanto, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Varese rientrerà nel IV Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione del Gromolo e del Vara e dal 1803 centro principale del VI Cantone dell'Alta Vara nella Giurisdizione dell'Entella. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento degli Appennini.
Nel 1815 venne inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel VII° mandamento di Varese del circondario di Chiavari della provincia di Genova; il mandamento, con l'istituzione nel 1923 della provincia della Spezia, verrà inglobato in quest'ultima amministrazione provinciale.

Ripartiamo risalendo la statale in direzione passo delle Cento Croci, la temperatura scende e all’orizzonte c’e’ un fronte temporalesco che non lascia sperare niente di buono,Laura comincia a mugugnare “atlava dett”  te l’avevo detto…io spero ma al passo purtroppo inizia a piovere inesorabilmente ci sbarbiamo 20 km sotto la pioggia dopo il caseggiato di Borgo Val di Taro finalmente smette di piovere consentendoci di arrivare a casa asciutti dalla “rugiada” beccata,un po’ stanchi ma felici di aver passato una giornata intensa.