MONTE BALDO - PRIMA TAPPA
9 MARZO
PUNTA VELENO

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Per inaugurare la primavera dovevamo trovare un moto giro non troppo impegnativo, ma al medesimo tempo divertente che potesse comunque stuzzicare quello spirito un po’ d’avventura che noi motociclisti abbiamo dentro. Così Laura, dopo aver scartabellato un po’ tra cartine e informazioni turistiche e seguito un saggio consiglio di un’amica, mi propone un mini tour nei paraggi del lago di Garda: un itinerario sul Monte Baldo - “Punta Veleno” località molto più conosciuta nel mondo della Montanbike che motociclistica, di comune accordo decidiamo di intraprendere questo giro.  
La partenza è a metà mattinata in modo che il sole possa intiepidire un poco la giornata primaverile, verso le 9,30  il termometro della moto segna 11 gradi temperatura un po’ così,ma con un equipaggiamento giusto l’aria frizzante della mattina non ci da particolare fastidio. Teniamo un andatura da codice, non abbiamo fretta come primo giro vogliamo goderci la moto passeggiata. Fortunatamente questo nostro atteggiamento tranquillo e prudente ci premia facendoci scoprire lungo il tragitto nuovi VELOX  fissi installati dai soliti Comuni per integrare”FAR CASSA” i loro bilanci sempre in deficit.  
Preferiamo non fare il lungo lago per evitare l’usuale traffico, a Peschiera prendiamo per Affi dopo aver fatto 7 -8 km di strada statale teniamo le indicazioni per le terme di Colà: arriviamo proprio davanti all’ ingresso del parco termale dove facciamo una sosta, solo un attimo per riposarci e  guardare le indicazioni stradali. Si sono fatte le 11,20, consultando la cartina stimiamo di arrivare al passo per le 12,30.  

Ripartiamo immettendoci nel lungo lago leggermente congestionato da una gara ciclistica, ma comunque senza troppi problemi proseguiamo fino al caseggiato di Brenzone: rallentiamo sperando di leggere le indicazioni, finalmente sulla destra cartello che indica  per Prada Alta. 

Comincia così una salita di 10 km che non ci darà un attimo di tregua e distrazione: carreggiata piccola curve e tornanti a gomito e salita media del 13-14%. E’ uno spettacolo salire avendo la visuale del lago sottostante, non è certo un itinerario da pieghe, solamente per godersi la natura  passando attraverso boschetti  momentaneamente spogli ma in pieno risveglio primaverile. In 8 km percorriamo un dislivello di 1.016 mt e in alcuni tornati dobbiamo deglutire per compensare la variazione d’altezza repentina che si fa sentire nelle orecchie; chilometro dopo chilometro scanditi dai cartelli lungo il percorso arriviamo al passo:la visuale circostante ci premia lasciandoci pienamente soddisfatti. 
Piccola sosta diamo un occhiata al orologio sono quasi le 13 decidiamo di proseguire per la strada sperando di trovare un  ristorantino per poterci rifocillare, scendiamo pian piano godendoci il paesaggio dopo circa 1 km sulla sinistra scorgiamo un cartello che ci indica “ Baita Rosa “ dopo pochi minuti abbiamo i piedi sotto il tavolo all’ aperto godendoci il tiepido sole,ordinando un piatto unico tipico della zona pasta ai funghi ,capriolo,polenta e verdure e l’immancabile vinello rosso sempre molto apprezzato da Laura, ottimo servizio al tavolo spendendo l’onesto prezzo di 23 € a testa  

Ripartiamo: scendendo in direzione Caprino Veronese la strada si allarga diventando commerciale dandoci anche qualche soddisfazione di pieghe e sgasate nei tornanti: ,Riprendiamo le indicazioni per Peschiera e rientriamo un po’ stanchi ma contenti per l’insolito itinerario fatto all’ arrivo il contachilometri segna 350 km non male per la prima uscita.