VISITANDO LA VAL DI SOLE
IMMAGINI CLIKKABILI
Il moto turismo per noi non è solo divertirsi in
sella alla moto, ma è scoprire luoghi, storia, parlare con la gente dei loro
ricordi delle usanze rimaste indelebili negli anni, in queste pagine
racconteremo la nostra bellissima esperienza di una settimana di vacanza a
contatto con una realtà di un territorio e della sua gente la Val di Sole.
Ringraziamo Il comune di Caldes, la Cassa Rurale di Rabbi e Caldes”Banca di
credito Cooperativo”Angelo e Caterina del Anghir@ café di Caldes che con
grande disponibilità ci hanno fornito documentazione fondamentale per la nostra
testimonianza in queste pagine Web.
PRODOTTI TIPICI DELLA VALLE DI SOLE
Il Casolet e’un formaggio tipico di questa valle “un consiglio ragazzi di assaggiarlo
se vi fermerete a pranzo in valle” il nome Casolèt deriva dal latino “caseolus”che
sta’ a significare piccola forma, viene prodotto da molti anni ancor prima
della seconda guerra mondiale il latte utilizzato proviene da mucche di
allevamenti presenti lungo la valle il più delle volte libere di pascolare in
Malghe,la produzione rispetta una antica e rigida tecnica tramandata da
generazioni,il formaggio si presenta in piccole forme che possono variare da 1 a
1,5 kg la pasta ha un colore paglierino con piccolissime occhiature al palato si
possono gustare sapori intensi dati dal latte intero utilizzato. |
CALDES
Il castello di Caldes si erge su un dosso
naturale che scende gradualmente fino al fiume Noce alzando lo sguardo sulle
cime verso nord si può scorgere i resti della rocca di Samoclevo.
Il castello non era nato per scopi bellici si pensa piuttosto come residenza
comoda in appoggio alla sovrastante rocca di Samoclevo avente scopi puramente
militari posta in zona strategica a difesa della valle.
Il castello di Caldes ha una pianta di forma quadrata da cui si può notare il
corpo circolare della scala a chiocciola unica nel suo genere architettonico a
servitù dei vari piani del castello con esclusione degli ultimi piani della
torre serviti da una scala di legno interna, nel angolo sud ovest svetta la
torre duecentesca ingentilita nei secoli con l’apertura di finestre in origine
aveva un aspetto più fortificato essa e’ su 5 livelli, all’ultimo livello
della torre vi e’ la stanza carceraria di Olinda, Nei tempi passati, poteva
capitare non di rado, che i genitori decidono di disporre della vita dei propri
figli senza neanche badare alle loro aspirazioni. Doveva essere così, punto e
basta! Ma se poi i figli erano di tutt'altro avviso, allora sì che scoppiavano
le tragedie. Non sfuggì a tale destino la povera Olinda di Caldes, figlia del
conte Rodemondo, che finì per trovarsi in una cella del castello a sbollire la
rabbia e il cuore colmo di dolore. Il padre aveva, infatti, concordato di
maritarla con il potente castellano d'Altaguarda, ma la fanciulla non ne voleva
proprio sapere perchè il suo cuore aveva il giovane paggio Arunte. Udito tale
rifiuto, Rodemondo era andato su tutte le furie e l'aveva imprigionata in una
cella della torre. Le cose si trascinarono avanti per alcuni mesi senza sviluppo
alcuno. Ogni tanto il conte provava a recarsi dalla figlia, per vedere se il
peso della prigionia aveva piegato la sua cocciutaggine, ma niente, ne usciva
sempre più stizzito. Ma ecco che una sera, la collera di Rodemondo giunse al
culmine e si riversò irrimediabilmente sullo sventurato paggio Arunte. Tale
notizia travolse la povera fanciulla come un fiume in piena e ben presto la
morte liberatrice placò ogni suo tormento. Solo allora il conte padre comprese
la crudeltà delle sue azioni e con il rimorso per quello che aveva fatto, si
rinchiuse in un solitario eremitaggio, lontano da ogni ricchezza e accompagnato
unicamente dal peso delle sue colpe. Dopo venti lunghi ani di espiazione
Rodemondo trovò la forza di tornare al castello. Ormai era un uomo vecchio e
stanco e altro desiderio non aveva, se non quello di pregare sulla tomba della
figlia e invocare il suo perdono.
A sud della piccola corte del castello vi e’ la cappella gentilizia costruita
in un secondo momento su manufatti perimetrali di carattere difensivo del
castello.
Grazie alla regione autonoma Trentina alcuni anni or sono partirono opere di
restauro sia sui locali che sulla struttura mettendo in sicurezza anche una
frana che poteva compromettere in modo serio il castello, comunque le opere si
sono presentate subito molto delicate tenendo presente che per molti anni il
castello e’ stato adibito a deposito agricolo molte decorazioni rovinate dall’incuria
dell’uomo, purtroppo nel corso degli anni parecchi particolari storici quali
pavimenti arredi e alcuni serramenti sono stati sottratti, visitando il castello
si possono vedere affreschi restaurati risalenti alla metà del millecinquecento
parecchi particolari unici come soffitti lignei e locali con particolari
decorazioni.
La nostra pagina sintetizza quello che potrete ammirare, la storia le
informazioni più specifiche su Caldes e il suo castello le potete trovare su
una splendida edizione “Dalla finestra del castello”a cura di Salvatore
Ferrari Opera patrocinata dal Comune di Caldes e dalla Cassa Rurale di Rabbi e
Caldes.
SAMOCLEVO E LA SUA ROCCA
Nel
Medioevo Samoclevo era in un importante paesino situato in una zona strategica,
sulle pendici del monte Vesa su un cocuzzolo sorge tuttora una rocca a circa
983mt da qui si potevano controllare la valle del Noce importante via di
transito di persone e merci.
La data precisa di costruzione della rocca non si conosce, ma già dal 1200
esistono accenni in merito si suppone sia stata eretta dai Romani o dai
Longobardi, in essa si succedettero svariate importanti famiglie feudali come
quella dei Caldesio e i Thun.
Nel 400 esistono testimonianze che la rocca subì una distruzione e in seguito
ricostruita. Tutt'oggi vi sono resti della torre quadrangolare del recinto
murario e dell’antica cappella affrescata, nell’epoca medioevale la zona fu
teatro di scontri bellici tra Vescovi e famiglie importanti per il possesso
della struttura nel 1885 la rocca fu definitivamente abbandonata, oggi e’ in
possesso di una famiglia di Samoclevo che si tramanda la proprietà da
generazioni io e Laura abbiamo avuto la fortuna di parlare con il proprietario e
ci ha raccontato un po’ la storia della sua famiglia.
Nel ambito della riqualificazione storica del territorio a nostro avviso la
regione Autonoma Trentina dovrebbe valutare la possibilità di acquistare la
struttura per un restauro prima che sia troppo tardi tenendo presente che già
sono in fase di esecuzione restauri del castello di Caldes legato storicamente
alla rocca di Samoclevo.
Nel paesino di Samoclevo si possono ancora vedere le origini di questa
popolazione dagli edifici caratteristici, la pastorizia era, infatti, l’attività’
trainante molti anni fa ora nell’epoca moderna convertita a coltivazione delle
famosissime mele conosciute in tutto il mondo.
Importante e’ la chiesetta dedicata a san Virgilio situata in centro del paese
la forma attuale risale al 1824, ma le sue origini sono calcolate alla fine del
1400 un punto di importante aggregazione religiosa e sociale della comunità
locale, recentemente sono stati effettuati lavori di restauro a causa di un
incendio portando alla luce importanti affreschi.
L’interno presenta una navata centrale con due cappelle laterali abside
semicircolare la chiesa ha 3 altari, sulla volta e’visibile uno stucco che
rappresenta Maria risalente al 1793.
E’ un comune a 970m s.l.m situato nella parte
occidentale della Val di Sole a 15 km circa dal passo del Tonale dalla statale
per il passo si puo’ scorgere il maestoso Mastio del castello di San Michele
con i suoi 25 mt d’altezza troneggiando sul caseggiato del paese di Ossana ,si
hanno testimonianze gia’ dal 1191 del poderoso castello posto in posizione
dominante sulla valle esso fu il punto di forza del potere temporale dei
principi –vescovo di Trento ,comunque si presume che il castello fosse stato
eretto all’ epoca longobarda tra il sesto e ottavo secolo.
Apartire dal 1400 si succedettero svariate famiglie nobiliari fino al
decadimento a causa di assalti da parte dei Veneti Francesi e Bavaresi, io e
Laura non siamo riusciti a visitarlo perche sono in corso importanti lavori di
restauro ad opera della Provincia Autonoma di Trento.
Oltre al castello Ossana vanta un importante patrimonio artistico storico con la
chiesa dedicata a S.Maria Maddalena di Cusciano in stile Gotico risalente al
1400 impreziosita da affreschi interni,dalla pieve medioevale dedicata a san
Virgilio il vecovo che nel quarto e quinto secolo porto’ il cristianesimo nel
Trentino,all’interno l’altare maggiore e il pulpito sono vere opere d’arte
sculture lignee vanto delle botteghe artigianali della val del Noce.
Ad Ossana di soria piu’ recente sorgono i resti di un cimitero Austro Ungarico
ri salente all’ primo conflitto mondiale Recentemente fatto restaurare dall’
amministrazione Comunale.
Il nostre 4 righe sono solo un accenno di quello che potete visitare in queste
splendide zone ricche di storia e tradizioni.
Per maggiori info potete visitare il sito Web della Biblioteca Comunale con
molti Link interessanti oppure il sito ufficiale del comune
www.bibliossana.it
www.comuneossana.it tel.Comune
Ossana 0463 751363
www.valdisole.net A.p.t Val di Sole tel. 0463 901280
Info Turistiche 38020 Ossana – tel 0463/751301 fax 0463/751301
e-mail: info.ossana@virgilio.it
Prossimamente i reports sui vari luoghi visitati
SAN ROMEDIO
MALE' E DINTORNI
MUSEO DELLA CIVILTA' SOLANDRA
VERSO IL TIROLO: PASSO PALADE
VAL DI BRESIMO
VAL DI PEIO
VAL DI RABBI