VISITANDO LA VAL DI SOLE

 

IMMAGINI CLIKKABILI

Il moto turismo per noi non è solo divertirsi in sella alla moto, ma è scoprire luoghi, storia, parlare con la gente dei loro ricordi delle usanze rimaste indelebili negli anni, in queste pagine racconteremo la nostra bellissima esperienza di una settimana di vacanza a contatto con una realtà di un territorio e della sua gente la Val di Sole.
Ringraziamo Il comune di Caldes, la Cassa Rurale di Rabbi e Caldes”Banca di credito Cooperativo”Angelo e Caterina del Anghir@ café di Caldes che con grande disponibilità ci hanno fornito documentazione fondamentale per la nostra testimonianza in queste pagine Web.

 

PRODOTTI TIPICI DELLA VALLE DI SOLE

Le produzioni tipiche più importanti della Val di Sole sono la coltivazione delle mele di svariate qualità tipo Renetta del Canada ,Golden , Delicius e Red Delicius il clima della bassa valle in localita’ Caldes è particolarmente favorevole alla loro coltivazione qui si possono ammirare gli ordinati filari di Meli sapientemente curati da esperti coltivatori,inutile citare una mela conosciuta in tutto il territorio nazionale la famosa “Melinda” qui coltivata.

Il Casolet e’un formaggio tipico di questa valle “un consiglio ragazzi di assaggiarlo se vi fermerete a pranzo in valle” il nome Casolèt deriva dal latino “caseolus”che sta’ a significare piccola forma, viene prodotto da molti anni ancor prima della seconda guerra mondiale il latte utilizzato proviene da mucche di allevamenti presenti lungo la valle il più delle volte libere di pascolare in Malghe,la produzione rispetta una antica e rigida tecnica tramandata da generazioni,il formaggio si presenta in piccole forme che possono variare da 1 a 1,5 kg la pasta ha un colore paglierino con piccolissime occhiature al palato si possono gustare sapori intensi dati dal latte intero utilizzato.
Vi sono due importanti produzioni di formaggi tipici nei caseifici sociali a Terzolas e Mezzana oltre a una degustazione e punto vendita si può vedere in prima persona le varie fasi di produzione e stagionatura.
Oltre a produzioni agricole e casearie vi sono non meno importanti produzioni artigianali uniche come la lavorazione del legno ,la lavorazione del ferro battuto e produzione e decoro di ceramiche,una comunità montana che nel corso degli anni ha valorizzato il proprio sapere.

 CALDES

 

IL CASTELLO DI CALDES

Il castello di Caldes si erge su un dosso naturale che scende gradualmente fino al fiume Noce alzando lo sguardo sulle cime verso nord si può scorgere i resti della rocca di Samoclevo.
Il castello non era nato per scopi bellici si pensa piuttosto come residenza comoda in appoggio alla sovrastante rocca di Samoclevo avente scopi puramente militari posta in zona strategica a difesa della valle.
Il castello di Caldes ha una pianta di forma quadrata da cui si può notare il corpo circolare della scala a chiocciola unica nel suo genere architettonico a servitù dei vari piani del castello con esclusione degli ultimi piani della torre serviti da una scala di legno interna, nel angolo sud ovest svetta la torre duecentesca ingentilita nei secoli con l’apertura di finestre in origine aveva un aspetto più fortificato essa e’ su 5 livelli, all’ultimo livello della torre vi e’ la stanza carceraria di Olinda, Nei tempi passati, poteva capitare non di rado, che i genitori decidono di disporre della vita dei propri figli senza neanche badare alle loro aspirazioni. Doveva essere così, punto e basta! Ma se poi i figli erano di tutt'altro avviso, allora sì che scoppiavano le tragedie. Non sfuggì a tale destino la povera Olinda di Caldes, figlia del conte Rodemondo, che finì per trovarsi in una cella del castello a sbollire la rabbia e il cuore colmo di dolore. Il padre aveva, infatti, concordato di maritarla con il potente castellano d'Altaguarda, ma la fanciulla non ne voleva proprio sapere perchè il suo cuore aveva il giovane paggio Arunte. Udito tale rifiuto, Rodemondo era andato su tutte le furie e l'aveva imprigionata in una cella della torre. Le cose si trascinarono avanti per alcuni mesi senza sviluppo alcuno. Ogni tanto il conte provava a recarsi dalla figlia, per vedere se il peso della prigionia aveva piegato la sua cocciutaggine, ma niente, ne usciva sempre più stizzito. Ma ecco che una sera, la collera di Rodemondo giunse al culmine e si riversò irrimediabilmente sullo sventurato paggio Arunte. Tale notizia travolse la povera fanciulla come un fiume in piena e ben presto la morte liberatrice placò ogni suo tormento. Solo allora il conte padre comprese la crudeltà delle sue azioni e con il rimorso per quello che aveva fatto, si rinchiuse in un solitario eremitaggio, lontano da ogni ricchezza e accompagnato unicamente dal peso delle sue colpe. Dopo venti lunghi ani di espiazione Rodemondo trovò la forza di tornare al castello. Ormai era un uomo vecchio e stanco e altro desiderio non aveva, se non quello di pregare sulla tomba della figlia e invocare il suo perdono.
A sud della piccola corte del castello vi e’ la cappella gentilizia costruita in un secondo momento su manufatti perimetrali di carattere difensivo del castello.
Grazie alla regione autonoma Trentina alcuni anni or sono partirono opere di restauro sia sui locali che sulla struttura mettendo in sicurezza anche una frana che poteva compromettere in modo serio il castello, comunque le opere si sono presentate subito molto delicate tenendo presente che per molti anni il castello e’ stato adibito a deposito agricolo molte decorazioni rovinate dall’incuria dell’uomo, purtroppo nel corso degli anni parecchi particolari storici quali pavimenti arredi e alcuni serramenti sono stati sottratti, visitando il castello si possono vedere affreschi restaurati risalenti alla metà del millecinquecento parecchi particolari unici come soffitti lignei e locali con particolari decorazioni.
La nostra pagina sintetizza quello che potrete ammirare, la storia le informazioni più specifiche su Caldes e il suo castello le potete trovare su una splendida edizione “Dalla finestra del castello”a cura di Salvatore
Ferrari Opera patrocinata dal Comune di Caldes e dalla Cassa Rurale di Rabbi e Caldes.

      SAMOCLEVO E LA SUA ROCCA

Nel Medioevo Samoclevo era in un importante paesino situato in una zona strategica, sulle pendici del monte Vesa su un cocuzzolo sorge tuttora una rocca a circa 983mt da qui si potevano controllare la valle del Noce importante via di transito di persone e merci.
La data precisa di costruzione della rocca non si conosce, ma già dal 1200 esistono accenni in merito si suppone sia stata eretta dai Romani o dai Longobardi, in essa si succedettero svariate importanti famiglie feudali come quella dei Caldesio e i Thun.
Nel 400 esistono testimonianze che la rocca subì una distruzione e in seguito ricostruita. Tutt'oggi vi sono resti della torre quadrangolare del recinto murario e dell’antica cappella affrescata, nell’epoca medioevale la zona fu teatro di scontri bellici tra Vescovi e famiglie importanti per il possesso della struttura nel 1885 la rocca fu definitivamente abbandonata, oggi e’ in possesso di una famiglia di Samoclevo che si tramanda la proprietà da generazioni io e Laura abbiamo avuto la fortuna di parlare con il proprietario e ci ha raccontato un po’ la storia della sua famiglia.
Nel ambito della riqualificazione storica del territorio a nostro avviso la regione Autonoma Trentina dovrebbe valutare la possibilità di acquistare la struttura per un restauro prima che sia troppo tardi tenendo presente che già sono in fase di esecuzione restauri del castello di Caldes legato storicamente alla rocca di Samoclevo.
Nel paesino di Samoclevo si possono ancora vedere le origini di questa popolazione dagli edifici caratteristici, la pastorizia era, infatti, l’attività’ trainante molti anni fa ora nell’epoca moderna convertita a coltivazione delle famosissime mele conosciute in tutto il mondo.
Importante e’ la chiesetta dedicata a san Virgilio situata in centro del paese la forma attuale risale al 1824, ma le sue origini sono calcolate alla fine del 1400 un punto di importante aggregazione religiosa e sociale della comunità locale, recentemente sono stati effettuati lavori di restauro a causa di un incendio portando alla luce importanti affreschi.
L’interno presenta una navata centrale con due cappelle laterali abside semicircolare la chiesa ha 3 altari, sulla volta e’visibile uno stucco che rappresenta Maria risalente al 1793.

OSSANA E IL CASTELLO

E’ un comune a 970m s.l.m situato nella parte occidentale della Val di Sole a 15 km circa dal passo del Tonale dalla statale per il passo si puo’ scorgere il maestoso Mastio del castello di San Michele con i suoi 25 mt d’altezza troneggiando sul caseggiato del paese di Ossana ,si hanno testimonianze gia’ dal 1191 del poderoso castello posto in posizione dominante sulla valle esso fu il punto di forza del potere temporale dei principi –vescovo di Trento ,comunque si presume che il castello fosse stato eretto all’ epoca longobarda tra il sesto e ottavo secolo.
Apartire dal 1400 si succedettero svariate famiglie nobiliari fino al decadimento a causa di assalti da parte dei Veneti Francesi e Bavaresi, io e Laura non siamo riusciti a visitarlo perche sono in corso importanti lavori di restauro ad opera della Provincia Autonoma di Trento.
Oltre al castello Ossana vanta un importante patrimonio artistico storico con la chiesa dedicata a S.Maria Maddalena di Cusciano in stile Gotico risalente al 1400 impreziosita da affreschi interni,dalla pieve medioevale dedicata a san Virgilio il vecovo che nel quarto e quinto secolo porto’ il cristianesimo nel Trentino,all’interno l’altare maggiore e il pulpito sono vere opere d’arte sculture lignee vanto delle botteghe artigianali della val del Noce.
Ad Ossana di soria piu’ recente sorgono i resti di un cimitero Austro Ungarico ri salente all’ primo conflitto mondiale Recentemente fatto restaurare dall’ amministrazione Comunale.
Il nostre 4 righe sono solo un accenno di quello che potete visitare in queste splendide zone ricche di storia e tradizioni.
Per maggiori info potete visitare il sito Web della Biblioteca Comunale con molti Link interessanti oppure il sito ufficiale del comune
www.bibliossana.it
www.comuneossana.it  tel.Comune Ossana 0463 751363
www.valdisole.net
  A.p.t Val di Sole tel. 0463 901280
Info Turistiche 38020 Ossana – tel 0463/751301 fax 0463/751301
e-mail: info.ossana@virgilio.it 

 


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VERSO IL TIROLO: PASSO PALADE      

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