Era
il lontano 1979 e noi giovani rampanti sempre alla ricerca di nuove
esperienze da condividere assieme organizzammo la prima nostra festa di
capodanno nel ampio garage di Franco Bersellini (Barslen). Mi ricordo che i
preparativi iniziarono parecchi giorni prima, ad ognuno di noi era assegnato
una mansione: Giovanni Rossi (Ganasa) e Vittorio Terzi (Killer) addetti al
reparto cantina, Giuseppe Fava (Beppe) Fabrizio Magnani (Fabry) responsabili
del vettovagliamento, io (Bonny), Giuseppe Ferrari (Ferro) e Enrico Rivara
(Rico) impianti elettrici e diffusione stereofonica, perchè la musica e le
luci psichedeliche nelle nostre feste non mancavano mai, insomma ognuno era
indaffaratissimo Michele Franco Bersellini e Franchino, allestimenti poster
e sala; ritrovarci tutti assieme lavorando fianco a fianco ci dava un senso
di soddisfazione ed d’orgoglio perchè l’unione fa la forza e il nostro
gruppo era davvero affiatato.
Il 31 arrivò e noi eravamo pronti, le ragazze già invitate e ognuno di noi
pensava agli amori che in quella speciale occasione sarebbero sbocciati.
Ai nostri tempi le feste cominciavano presto e alle 21 stavamo già ballando
la disco music e il rock duro degli AC/DC e dei Led Zeppelin e bevendo il
cocktail inventato dal “Gano” denominato “masa-cristian” (ammazza
uomo), arrivare a mezzanotte sobri era un impresa non facile.
Questo
nostro primo capodanno ben riuscito inaugurò una lunga serie di altre
feste. In seguito, grazie alla bontà dei genitori di Franchino, i nostri
festeggiamenti trovarono una sede fissa in una casa in disuso nelle campagne
di Fontanelle. Quella casa diventò l’indirizzo ufficiale del “Mucchioselvaggio”. |