Piccolo Comune della "Bassa Parmense" di
antichissime origini (infatti risulta già documentato nel XI secolo), è
situato a 19 Km. a Nord-Ovest di Parma e a 33 metri sul livello del mare. Il
territorio comunale, che si estende per Km. 29,05, è deliminato a ovest dal
fiume Taro che lo separa dai Comuni di San Secondo Parmense e Fontanellato; a
nord confina con il Comune di Sissa; a est confina con il Comune di Torrile
mentre a Sud confina con il Comune di Parma. Oltre al capoluogo sul territorio comunale sono presenti 3 frazioni: San Quirico, Ronco Campo Canneto e Viarolo. Conta una popolazione di circa 3000 persone. |
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Chi si trova ad attraversare le campagne del territorio comunale rimane sorpreso
dall'uniformità del paesaggio; lo sguardo incontra solo ampie distese di
coltivazioni suddivise in regolari campi squadrati; la vegetazione si sviluppa
sempre in senso orizzontale con qualche variazione nelle note di colore delle
diverse culture. I campi sono stati suddivisi in piccole aziende agricole dove
si coltiva vite per produrre lambrusco, foraggio per i bovini da latte, cereali
e piante industriali (barbabietole e pomodori). La produzione del latte è
destinata in maggior parte alla trasformazione in Parmigiano-Reggiano, il
"re dei formaggi". Importante è l'allevamento bovino e suino e la
produzione lattiero-casearia. L'agricoltura, quindi, occupa un posto di primo
piano nell'economia del Comune. Il panorama economico è completato dall'industria alimentare (produzione di zucchero in primis) e da imprese di tipo artigianale. |
STORIA
Il primo cenno storico risale al 1032 quando Lamerga di
Palasone, con il consenso del marito, vendette a Ospizone dei terreni posti “in
loco e feundo Tres Casali”. Dal toponimo è evidente la derivazione dell’insediamento
dall’unione di complessi abitativi e lavorativi; il più importante era detto
Trescasali Superius. Dal 1187 fu proprietà della badessa del monastero di San Paolo a Parma, e quando uscì dalla giurisdizione di Sissa e San Secondo, ai quali era unito come territorio, la frazione entrò, in autonomia, a far parte del dominio dei Visconti. |
Fu donata nel 1440 a Bertramino e Gherardino Terzi da Filippo Maria Visconti, e
in seguito divisa in Trecasali Superiore, data in feudo ai Simonetta di Parma, e
in Trecasali Inferiore, ai Simonetta di Castelbarco. Rimase in questa condizione
fino al 1805, anno dell’abolizione dei feudi, quando il territorio fu
unificato in Comune di Trecasali. La chiesa di San Michele, già insediata sul territorio nel 1230, risale al 1740 forse con un’inversione di disposizione planimetrica rispetto all’originale, attuata durante il radicale rinnovamento eseguito nel corso di un trentennio dai fratelli Bettoli. Interno tardo barocchetto è particolarmente interessante per l’omogeneità decorativa e la qualità degli arredi. Conserva il cielo di affreschi, iscritti in stucchi, di Paolo Ferrari rappresentanti San Michele che scaccia i demoni (1745), quattro Storie di Mosè, Storie di San Michele nella cupola e i Quattro evangelisti nei pennacchi, e altre pregevoli opere tra cui san Miche che abbatte i demoni di Gaetano Callani (1768). Nella frazione di San Quirico l’imponente villa Bacchini, il cui nucleo originale risale probabilmente alla fine del Seicento, per la conformazione della facciata legata agli ampliamenti settecenteschi, richiama lo stile di architetti successivi a Petitot attivi in zona. É identificata con la “elegante cascina” definita dal Molossi, nel 1832, come una delle più belle dello Stato. A Viarolo la chiesa di San Giorgio conserva una rara tela con San Giorgio che uccide il drago di Francesco Monti detto il Brescianino, della seconda metà del XVII secolo. Percorrendo la strada che porta a Torrile, si incontra, in una zona della frazione di San Quirico, un complesso industriale che comprende lo zuccherificio Eridania, il lievitificio di Levitalia e la centrale elettrica dell'Edison. |
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![]() Chiesa di San Quirico |