Colorno è situato alla confluenza del canale Lorno con il
torrente Parma e si trova a pochissimi km dal grande fiume Po. Dista 15 km da
Parma e la sua altitudine sul livello del mare è di 29 m. Conta non meno 8137
abitanti.
E’ indubbiamente la cittadina della bassa più ricca di monumenti storici
tanto da poterla definire una piccola Versailles, infatti nel palazzo Ducale,
nei tempi passati, erano soliti soggiornare i duchi di Parma e fu residenza di
Maria Luigia d’Austria in epoca napoleonica.
Il comune è servito da una buona rete viaria che ha favorito lo sviluppo
economico, demografico e turistico della zona. Accanto alle tradizionali
attività agricole, all’allevamento e all’industria agroalimentare (tipica
di tutta la bassa parmense: parmigiano reggiano, culatello e lavorazione della
carne suina in genere) si è sviluppato in amplio modo il settore terziario
rendendo il comune particolarmente ricco di servizi. Si è altresì potenziata l’industria
con moderne fabbriche che si affiancano ad un settore artigianale in forte
crescita. Il turismo è favorito dalla ricca storia testimoniata dai palazzi
antichi e dalle specialità gastronomiche.
STORIA
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Le origini del paese si possono far
risalire al II secolo a. C. quando i romani posero una colonia nella
originaria posizione di quello che allora si doveva chiamare "Caput
Lurni" (a capo del Lorno). La zona venne successivamente bonificata
dai Benedettini erano infatti queste zone paludose e malsane, le alluvioni
frequenti che rendevano la vita qui assai precaria. Fu nel 1337 che Azzo
da Correggio decise di trasferire l'abitato sull'altra sponda del torrente
Parma, zona più salubre, più facilmente difendibile e raggiungibile dal
capoluogo. Azzo da Correggio fece erigere l'antica rocca attorno la quale prosperò il paese dotato anche di vie d'acqua che la collegavano a Parma certamente più sicure delle vie di terra frequentate da innumerevoli banditi. Colorno passo dal dominio dei da Correggio ai Terzi, poi nel 1458 ai Sanseverino che trasformarono la rocca in residenza signorile. Con la colta Barbara Sanseverino, tra il cinquecento e il seicento, il palazzo divenne sede di una raffinata vita di corte. Al 1480 risale anche la sistemazione del giardino per opera di Roberto Sanseverino che venne ingrandito e impreziosito. In seguito a congiure e alla fine tragica della Contessa Barbara Colorno e il suo palazzo furono assegnati da Ranuccio II ai Farnese nel 1612. Soltanto un secolo più tardi furono cominciati i lavori che portarono il palazzo a divenire la reggia che oggi si può ammirare affacciato sulla piazza oggi intitolata a Garibaldi. Vi lavorarono innumerevoli artisti. Tanto che all'epoca il palazzo di Colorno e il suo giardino con le fontane divennero famosi presso tutte le altre corti. |
Ai Farnese successero i Borbone nel 1732, dopo una parentesi napoleonica
con il congresso di Vienna Colorno passò alla Granduchessa Maria Luigia
d'Austria che vi regnò fino alla sua scomparsa dopo circa trent'anni. Il
suo fu un ottimo governo e le sue attenzioni furono soprattutto per il
giardino e il palazzo dove amava soggiornare spesso. La vita di corte di Colorno si può considerare finta con la fine del dominio dei Borbone (detti secondi per distinguerli dai precedenti) seguiti a Maria Luigia. Innumerevoli nella bella e aristocratica località della bassa, definita anche Verasailles dei duchi di Parma, i monumenti storici da visitare e vedere a cominciare dalla Reggia e il suo splendido giardino il quale a subito tra il 99 e il 2000 un rifacimento che lo a portato allo splendore antico con aiuole e fontane; la cappella di corte dedicata a San Liborio costruita nel 1777 nel cui interno è costudito uno straordinario organo del Serassi risalente al 1792 - 96; la piazza Garibaldi antistante la reggia; la chiesa parrocchiale di Santa Margherita di origine gotica, ma rimaneggiata nel XVI e XIX secolo in essa conservata una preziosa fonte battesimale; l'aranciaia e la torre delle acque. Anche nei dintorni ci sono testimonianze di architettura sacra di notevole importanza dalla chiesa di Santo Stefano, all'oratorio di S.S. Annunziata a Vedole, all'oratorio della Beata Vergine a Copernio e alla Corte Sanguigna. Non solo storia per i turisti che decidano di visitare Colorno, ma la buona gastronomia che contraddistingue tutta la nostra zona e per chi ama la natura e le passeggiate la possibilità di percorrere la pista ciclabile che da località Sacca costeggia il Po e che porta con un percorso di circa 50 KM al comune di Polesine attraversando tutti i comuni rivieraschi della bassa. Inoltre nel comune limitrofo di Mezzani si trova la riserva naturale della "Parma Morta" e in quello di Torrile un'importante oasi LIPU. |