Argentario Toccata e Fuga 29-30/05/04

Foto originali M. Bonazzi

Sabato. Si parte: ore 06:00. Ritrovo: bar Smeraldo, Paolo (Biaggi) e Fede,Laura e Marco. Gli occhi sono a fessura per la notte appena trascorsa e male si adattano alla luce del giorno: molti Km ci aspettano, ma non ci spaventano è sicuramente più grande l’ansia di arrivare. Scegliamo di percorrere l’autostrada della Cisa, poi giù fino a Rossignano Marittimo perché è il percorso più veloce; per abbreviare i tempi decidiamo, in modo tacito, di fare una tappa per il rifornimento senza scendere dalla moto, pensiamo che sia meglio fermarci usciti dall’autostrada magari in qualche posticino caratteristico. I nostri programmi vengono parzialmente modificati da una dispettosa pattuglia della polizia stradale che, all’uscita del casello, decise di fermare me e Marco e di verbalizzare la posizione un “pochettino” scorretta della ns. targa. Per un verbale di € 68,25, sul quale noi non abbiamo minimamente obbiettato perché sapevamo di essere in torto, ci hanno fatto perdere 3 quarti d’ora!!!!! Ecco a cosa è servita la nostra levataccia.
Superato il primo ostacolo, che fortunatamente è stato anche l’unico, il viaggio prosegue tranquillo alla ricerca di una strada alternativa alla statale che sembra un’autostrada, ma a chiunque si chieda informazione, dall’anziana signora al ben informato benzinaio, l’unica è quella: “Prendete la statale”; rassegnati la percorriamo, per brevissimi tratti scorgiamo il mare altrimenti siamo accompagnati dalle dolci colline della maremma toscana che in questo periodo è un’esplosione di colori. Finalmente la nostra uscita in direzione del Monte Argentario. Il Monte Argentario è un alto promontorio roccioso sovrastato dal monte Telegrafo, ricoperto da una folta macchia mediterranea e da coltivazioni di olivi, agrumi e viti. Siamo impazienti… Percorriamo speditamente la strada che ci condurrà a Porto Santo Stefano che è immersa nella pineta: gradualmente il paesaggio cambia ed ecco finalmente il mare.

Le sensazioni che proviamo entrando nel paese sono molteplici: il posto è bellissimo, il paese è incastonato, come un gioiello, tra montagna e mare, il paesaggio ci ammalia, i colori che ci accolgono sono tanti dal blu intenso del mare ai gialli, rosso e viola dei fiori spontanei che crescono lungo le rocce … questo non è ancora nulla a confronto dello spettacolo naturale che vedremo più tardi. Il porto, grazioso ed ordinato, ospita diverse barche a vela e magnifici yacht ed il pranzo a base di pesce in riva al mare con la vista della costa toscana era un obbligo al quale facilmente abbiamo assolto. Purtroppo notiamo un denso fumo nero provenire dalla strada che avevamo appena percorso: un incendio, che avvengono numerosi e secondo i locali sono sempre dolosi, scoppia nei pressi dei campeggi dislocati nelle magnifiche pinete, i canarder faranno su e giù per estinguerlo tutto il pomeriggio, li abbiamo visti lavorare da diversipunti dell’Argentario.
Rifocillati ben bene riprendiamo le fide moto; il giro panoramico dell’argentario è un incanto per i sensi: lo spettacolo naturale che ci si
presenta ci invita ad un’andatura lenta e tranquilla, il nostro sguardo non sa dove fermarsi perché ogni angolo è da ammirare. La strada panoramica corre dapprima in vicinanza della costa scoscesa, ricca di anfratti,terrazzata da vigneti in alto, ricoperta in basso di macchie di
arbusti, fino a raggiungere la “Cala Piccola”. Da qui s’interna salendo per alcuni km e ridiscende verso la costa per procedere fino a Porto Ercole. I paesaggi sono suggestivi. La giornata è finita ed il tramonto sul mare che ammiriamo dalla strada panoramica è indimenticabile.

Domenica: seconda tappa Isola del Giglio. Prendiamo il traghetto non troppo presto perché la giornata del sabato era stata intensa. La traversata è sufficientemente veloce, noi ci divertiamo ridendo e scherzando ed il tempo vola. L’approdo alla banchina è semplice. Dopo una breve sosta a Giglio Porto con le nostre VFR e TRANSALP ci approntiamo ad affrontare tutte le strade asfaltate dell’isola. Così visitiamo Giglio Castello e Giglio Campese. Sull’isola ci affascina la natura selvaggia, la varietà di fiori che coprono le rocce di origine granitica, l’aria è carica di profumo dei fiori selvatici.
Qui ad ogni curva della strada bisognerebbe fermarsi per scattare una foto. Il mare è un’incantevole distesa azzurra: per Marco il richiamo dell’acqua è troppo forte!!!! Così ecco che ci arrampichiamo su delle antiche rocce per trovare un posticino isolato vicino al mare …. uno due tre e via un bel tuffo !!!! tutto all’insegna del divertimento. Abbiamo riso fino alle lacrime….Dobbiamo ripartire alla volta della terra ferma, ma ci dispiace perché un pezzettino del nostro cuore è rimasto in quel luogo incantato ricco di colore e di profumi.
Questo nostro viaggio si è svolto all’insegna del divertimento, che non è mai venuto a mancare, e del pensare le stesse cose nello stesso momento: un week-end a 5 stelle.